
Si narra che, Adone figlio di Mirra e Tia, venne cresciuto da Venere (Afrodite) poiché la madre (Mirra) era stata trasformata, dagli Dei, in un albero, per punizione. Venere che vedeva il giovane crescere rimaneva sempre più incantata dalla sua bellezza, tanto da suscitare le ire del marito, Marte, il quale decise di mandare contro al giovane un cinghiale, affinché lo ferisse mortalmente.
Adone venne ferito, ma Venere per proteggerlo lo fece nascondere all’interno di una cassa e lo affidò alle cure di Proserpina, la regina degli Inferi. Proserpina, però, incuriosita dal contenuto della cassa, decise un giorno di aprirla e, alla vista di Adone, s’innamorò anch’essa del bel giovane. Qualche tempo dopo Venere chiese a Proserpina di restituirle la cassa, ma questa si rifiutò e Venere, irritata dal rifiuto, chiese aiuto a tutti gli Dei dell’Olimpo. Un giorno Zeus, stanco della disputa venutasi a creare tra le due Dee, decise che il giovane Adone dovesse trascorrere una parte dell’anno con Venere, tra i vivi, e l’altra con Proserpina, tra i morti. Nel momento del passaggio tra la morte e la vita, però, dalla ferita di Adone iniziò a fuoriuscire del sangue, che toccando il terreno fece crescere una pianta chiamata Adonis, mentre dalla lacrime versate da Venere, nel momento in cui il giovane tornava negli inferi, si generò una pianta di calendula che, come Adone, sarebbe stata destinata a periodi di vita alternati a periodi di morte. Per la credenza che la calendula fosse un simbolo di dispiacere, nell’antica Grecia, ogni raffigurazione di dolore veniva rappresentata con un giovane che portava con sé una corona di calendule.
La Calendula officinalis è una pianta della famiglia delle Asteraceae e le parti utilizzate sono i fiori, per le preparazioni erboristiche e cosmeceutiche.
Nel linguaggio dei fiori e delle piante, nonostante la bellezza dei suoi fiori, la calendula non ha mai perso il suo significato originale e simboleggia ancora oggi il dispiacere, il dolore, le pene d’amore e la gelosia.
Grazie al suo spiccato potere antinfiammatorio e cicatrizzante, la calendula è un componente frequente nei presidi terapeutici di uso topico (creme, pomate, unguenti o impacchi).
La calendula è considerata da lungo tempo una pianta disintossicante, da impiegare im molte occasioni, come per esempio, i disordini cutanei (eczemi, acne). Le formulazioni preparate da Halbèa Farmacosmetics, Siero alla Calendula e Biopomata alla Calendula non hanno controindicazioni e possono essere usati tranquillamente.

La calendula è un rimedio naturale per la protezione e la nutrizione della pelle. Essa stimola e migliora l’irrorazione del sangue nella cute, favorendone il benessere.
L’estratto derivato dai fiori secchi dei tageti dorati della Calendula officinalis contiene flavonoidi, saponini e mucillagini, viene usato per lenire le infiammazioni della pelle e delle membrane mucose. Il suo INCI, sia sotto forma di estratto che di mucillagini, risulta Calendula officinalis. Viene utilizzato per attenuare le cicatrici, le screpolature della pelle e ridurre i capillari dilatati.
BIOPOMATA CALENDULA 30% ottima per il trattamento delle infiammazioni cutanee, delle scottature e delle ustioni, pelle desquamata e disidratata. Quindi va benissimo per la pelle ustionata dal sole e salsedine.
SIERO VISO ALLA CALENDULA indicato per pelle secca, disidratata, sensibile. Va applicato dopo una detersione delicata e prima della crema viso preferita. Nel caso di disordini cutanei applicare prima il Siero viso e poi la Biopomata alla Calendula
Al prossimo articolo, un saluto da Saturno